San Pacomio è considerato uno dei padri del monachesimo cristiano. Nato intorno al 292 in Tebe, Egitto, proveniva da una famiglia pagana e si convertì al cristianesimo dopo un'esperienza durante il servizio militare. Dopo il battesimo, si ritirò in solitudine nel deserto, seguendo l'esempio di altri eremiti dell'epoca. Tuttavia, la sua principale innovazione fu la creazione di una forma di vita monastica comunitaria, nota come cenobitismo, in contrapposizione al modello eremitico. San Pacomio stabilì diverse regole per la vita comune, che includevano la preghiera, il lavoro e la vita in comune. Fondò il primo monastero a Tabennisi, Egitto, che divenne un modello per altri monasteri in Egitto e in tutto il mondo cristiano. La sua Regola di San Pacomio influenzò profondamente il monachesimo occidentale e fu un'ispirazione per San Benedetto da Norcia. San Pacomio morì nel 348 e la sua festa liturgica viene celebrata il 9 maggio. Il suo contributo al monachesimo ha lasciato un'eredità duratura nella storia della Chiesa cattolica e nelle pratiche monastiche che continuano fino ai giorni nostri.
«Venuta la sera, gli abitanti di quella città [Tebe] portarono in carcere pane e viveri e forzarono le reclute a mangiare, poiché le vedevano in preda ad un grande dolore. Quando Pacomio li ebbe visti, si rivolse ai suoi compagni: “Come mai questi uomini ci trattano così umanamente, visto che non ci conoscono neppure?”. Gli risposero: “Sono cristiani, e ci trattano così a causa del Dio del cielo”» (Vita copta).
Pacomio nacque da una povera famiglia contadina ancora pagana verso il 292. All’età di 19 anni circa venne reclutato a forza nell’esercito e condotto a Tebe, dove fu soccorso dai cristiani. Promise allora a Dio: «Servirò la tua volontà tutti i giorni della mia vita e amerò tutti gli uomini». Egli non è convertito da una dottrina, bensì da un gesto di carità. Una volta congedato si stabilisce in un villaggio sulle rive del Nilo, dove conduce una vita di preghiera e di servizio ai malati. Riceve il battesimo nel 313, poi si fa discepolo di un monaco di nome Palamone. Da lui apprende la vita ascetica, la lotta contro il diavolo, il digiuno, il lavoro manuale, la preghiera continua e la meditazione della Scrittura. Dopo sette anni si trovava a pregare in un villaggio abbandonato chiamato Tabennesi. Sentì allora una voce che diceva: «Pacomio, Pacomio, lotta, fermati qui, edifica un monastero, poiché molti verranno da te, si faranno monaci presso di te e ne trarranno vantaggi per l’anima». Ascoltò la voce divina e diede inizio al monachesimo di vita cenobitica, nel quale i monaci vivono in una stessa casa e condividono preghiera e lavoro. Venne raggiunto dal fratello Giovanni e da altri discepoli. Pacomio, tuttavia, dovette opporsi proprio al fratello e ad altri monaci che preferivano la vita eremitica. Egli si separò da loro, accolse altri discepoli e diede inizio alla vita in comune. Cresciuto il numero dei seguaci, Pacomio organizza il suo cenobio o monastero come un vero e proprio villaggio. I fratelli sono suddivisi nelle case a seconda del lavoro che svolgono. Al di là del lavoro, gli impegni dei monaci sono ufficio divino, conferenze spirituali, letture bibliche, celebrazioni liturgiche. Ben presto, per l’afflusso di discepoli, il fondatore è costretto a dar vita ad altri monasteri. Alla sua morte, avvenuta nel 367, saranno nove i monasteri maschili da lui fondati e due quelli femminili. Scrisse anche una regola stabilendo alcuni principi per il vivere comune. Resta da aggiungere che il carismatico padre fondatore della vita cenobitica intrattenne sempre buoni rapporti con la gerarchia ecclesiastica, sostenne in particolare sant’Atanasio nella lotta a favore del Credo niceno. Il cenobio diventava così un’icona della Chiesa, il faro che nei secoli ha indicato ai fedeli il modo di comprendere e vivere il Vangelo.
San Pacomio nacque il 287 circa
San Pacomio nacque a Egitto
San Pacomio morì il 347 circa
San Pacomio si festeggia il 9 maggio